mercoledì 9 ottobre 2013

Lo schiavo al guinzaglio



Sono alcuni giorni che Medusa mi tiene in castità totale.
Non posso darmi piacere, fin quando Lei non me lo concederà.
Tutto questo causa in me uno stato di continua tensione, che  facilmente si trasforma in eccitazione.
Basta una parola della Mistress, un Suo ordine; oppure un’immagine, se non un pensiero ….
A volte, non sopportando la costrizione causata dai pantaloni, me li slaccio e libero il membro, accarezzandolo, stringendolo, scoprendone il glande.
Ma non arrivo mai a godere, non ne ho il permesso.
 
Io tento di impietosire la Mia Padrona, che a volte concede, spesso no.
Così, anche ieri, poco dopo le 9, Le ho chiesto:
"Padrona .... Vorrei poter godere ...."
Una sola parola in risposta:
"No"
a cui è seguito un lungo silenzio
 
Più tardi, erano ormai passate le 13,30, ho nuovamente tentato, sperando che, se non il permesso, la Mistress mi desse modo di guadagnarmi il premio, magari proprio esibendomi di fronte a Lei.
"Padrona, cosa debbo fare per Te per avere il permesso di masturbarmi?"
Ancora una volta una sola parola:
"Attendere..."
 
La Padrona sa come giocare con me, come tenermi sempre affamato e, di conseguenza, ubbidiente e pronto a seguirLa ovunque, docile come un cane al guinzaglio, quel guinzaglio di cui tiene sempre il capo.
 
E spesso mi stuzzica.
 
Poco dopo infatti mi è arrivato un nuovo messaggio
“Togli l'intimo. Ora voglio il tuo membro a contatto solo dei pantaloni”
Ho subito ubbidito.
“Sì Padrona ... Sono così ora. Vorrei poterlo strisciare suoi Tuoi stivali neri  Padrona ... Sono il Tuo cane, e sono in calore ....”

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