martedì 31 dicembre 2013

Un anno è alla fine ...



Un anno è alla fine, mancano poche ore alla sua conclusione
Tempo di bilanci, tempo di ricordi che arrivano alla rinfusa e che raccolgo, intanto facendo propositi o semplicemente sognando per il futuro.

Per me è stato un anno importante e particolare, perché sono stati dodici mesi di appartenenza a Medusa.

La nostra meravigliosa storia è iniziata tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 2012, ma è stato in questo anno che è diventata una grande storia.

In questi trecentosessantacinque giorni abbiamo concretizzato il nostro incontro, rendendolo reale, concreto, fisico.

Abbiamo imparato a conoscerci, a capirci attraverso piccoli gesti, le parole sussurrate.

Abbiamo imparato ad aver bisogno lo schiavo della Sua Padrona, la Padrona del Suo schiavo

La nostra storia la abbiamo curata, con attenzione, e l'abbiamo vista crescere, amandola ed amandoci ogni giorno di più.

E come la nostra storia è cresciuta, così siamo siamo cresciuti anche noi, io come schiavo e Medusa come Padrona.

Io oggi sono diverso dall'M di un anno fa.

In questo anno ho imparato a donarmi completamente a Lei, ad affidarmi senza paura alla Mia Mistress.

Ho capito cosa desidera da me la Padrona, come mi devo comportare.

Ho imparato a obbedire rapidamente e senza incertezze.

Ho imparato cosa fare e come fare per compiacere, divertire, dare piacere alla Mia Padrona.

Ho imparato a trarre godimento del darLe godimento, di mettere il mio piacere sempre dopo il Suo, ed essere orgoglioso e felice di ciò.

Medusa mi ha prima domato, poi addestrato ed educato.

Per arrivare a questo, quando ho sbagliato, quando ho commesso degli errori, Medusa mi ha punito, e vi assicuro che Lei sa essere molto dura quando si arrabbia. 

Ma lo ha fatto per me, per educarmi, per plasmarmi come Lei mi vuole.
E tutto ciò mi è servito, perché mi ha reso uno schiavo migliore.

Medusa mi ha insegnato e mi sta insegnando a superare i miei limiti e oggi mi sento sempre più pronto ad andare ancora oltre.

Medusa mi ha anche insegnato ad apprezzare il dolore, a mischiarlo con il piacere, esaltando le mie sensazioni come mai avevo provato.

Grazie Padrona,
Grazie Medusa,
per questo tempo che finora mi hai regalato e che so continuerà, 
come so che Ti amo e che Ti amerò ancora, sempre.


martedì 26 novembre 2013

Domani .....

... sarò ai Suoi Piedi, il Suo schiavo, ancora una volta ....


... e servirò la Mia Padrona Medusa


Orgoglioso e felice di essere il Suo schiavo!

domenica 24 novembre 2013

Brividi di emozione

Brividi di emozione quando vedo un'immagine così e penso a Te, Padrona

La Mia Padrona ed io ... e il resto non è esistito - Umiliazione


Sono a quattro zampe, sul pavimento, bendato …

Dov’è il plug?” mi chiede Medusa.
“Nella borsa, in un sacchetto trasparente, Padrona”.
“In foto sembrava più grande” mi dice, con un tono che mi fa capire che prima o poi ne userà di più grandi … mi fa capire o sono io che intendo così?
Sento che lo sta lubrificando con il gel: “Non vuole farmi sentire dolore” penso “La Mia Padrona sa portarmi a piccoli passi”…. la punta del plug è appoggiata allo sfintere “sempre più in là, senza fretta, rendendo le cos ..” non ho il tempo di seguire questo pensiero: con un colpo solo il plug è dentro il mio ano.
“E’ entrato facilmente Padrona” dico con orgoglio ……
“Infatti” risponde Medusa, che  mi gira attorno, e sento che mi guarda, immagino sorridendo.
Un paio di sculacciate sottolineano la Sua soddisfazione nel  vedermi così.

Ora è tornata vicino alla Sua borsa, e ne sta estraendo qualcosa …
Ritorna alle mie spalle, si abbassa; mi afferra le palle e subito dopo  qualcosa fatto da due elementi che sembrano della sbarre leggermente ruvide, si sostituisce alla Sua mano. Le sbarre, mentre poggiano sul retro delle mie cosce vengono avvicinate tra loro, così stringendo i testicoli ….. E’ un humbler. E’allora questa la sorpresa che Medusa ha portato con sé ….
Mi rendo subito conto  della umiliante posizione in cui sono costretto: a quattro zampe, nudo, con un plug nel culo, un humbler che mi impedisce di alzarmi e nel contempo  tiene bene in vista cazzo e palle ….


Umiliante, ma nel contempo molto eccitante.
Ed infatti, con tono soddisfatto la Mia Mistress dice: “Guarda, sei un maiale, stai colando”.
“Vorrei vedermi Padrona” .
Medusa mi toglie allora la benda. Abbasso subito  lo sguardo e vedo un che dal mio glande pende un filo di liquido trasparente, che quasi arriva a sfiorare la moquette. Mi volto e nello specchio alle mie spalle c’è il mio culo, con ben in vista la base del plug che ho piantato nell’ano e le palle, strette e tirate indietro dall’humbler. Questa immagine di me così, in un misto di umiliazione ed esaltazione, non la dimenticherò ….  Sì Padrona, sono un maiale, uno schiavo maiale per Te …..

Così, in queste condizioni, devo leccare la Padrona.
 



Ed ancora, di nuovo, più tardi, Le do piacere con la mia lingua e la bocca. Questa volta Lei è stesa sul letto, e ed io ho la testa tra le Sue Gambe … Lecco avidamente, assaporo la Sua Linfa … “Sei instancabile” mi dice soddisfatta Medusa, e tutti e due sorridiamo vedendo il lenzuolo che lì, sotto alle Sue Cosce, è bagnato, dei Suoi Umori e della mia saliva.
…..
“Devo andare in bagno, vieni” Il cuore comincia a battermi in petto più forte. So cosa ha in mente Medusa ….Lei scende dal letto e io la seguo, al guinzaglio.
Mi fa fermare e mettere in posizione di riposo davanti alla tazza, su cui si siede.
La Pipì comincia a scendere dalla Fica della Padrona e ne sento il gocciolio sulla ceramica.
“Sarai la mia carta igienica”
L’altra volta l’avevo leccata dopo che si era parzialmente asciugata. Questa volta no: Infilo la testa tra le Sue Gambe e comincio a leccare la Fica bagnata di pipì. Lo faccio con cura, non lasciando scappare una sola goccia … un altro passo verso la mia umiliazione, umiliazione eccitante, visto l’erezione che mi provoca .


Mi interrompo un attimo, solo per dirLe “Ha un buonissimo sapore Padrona, come sempre”.
Mi sorride, è orgogliosa di me: “La prossima volta non la sprechiamo ……”

Anche io devo fare pipì. Quando glielo dico immagino già che dovrò farla davanti a Lei, come un cane. Ed infatti mi porta dentro la doccia, a quattro zampe; Lei mi tiene al guinzaglio.  come una bestia.
Non ho spazio per alzare una zampa, quindi allargo le gambe , mi abbasso un po’ e la faccio così. Un fiotto dorato e caldo cade verso il fondo  bianco della doccia. Il pene è duro e rigido, e  alcuni schizzi mi bagnano le cosce.
La mia trasformazione in cane è quasi completa.

mercoledì 13 novembre 2013

Portare il collare




Tre giorni fuori, da solo, in ‘un’altra città, per lavoro.
“Padrona, devo portare con me un simbolo della mia appartenenza a Te?”
“Sì, il collare”
E così nella borsa ho riposto il collare nero, e appena in treno sono andato nella toilette e me lo sono messo.
Poi mi sono guardato allo specchio …
“Si vede M., si vede … Credevi che, senza stringerlo troppo, calasse sul collo quel tanto che non si riuscisse a scorgere sotto la camicia aperta, e invece …. Cosa penserà chi vedrà? Qualcuna o qualcuno mi farà delle domande? Come reagirò ai loro sguardi?”
Un respiro per prendere fiato, ed esco, avviandomi verso il mio posto.
“Ecco, quella donna forse ha visto …” Mi batte il cuore. La mano aggiusta il collo della camicia, lo chiude in un patetico tentativo di occultare la striscia di cuoio nero borchiata di metallo. Mi siedo al posto, quasi schiacciandomi nella poltrona.
Poco dopo arriva il controllore. Quasi non lo guardo mentre comunico i dati del mio biglietto. Ora è il turno di due assistenti, che offrono spuntini e da bere. Mentre ringrazio e prendo  il bicchiere che una di loro mi porge, cerco di non incrociare il suo sguardo, probabilmente ottenendo esattamente l’effetto opposto a quello voluto, non far notare ciò che indosso. “Magari appena allontanati, commenteranno su ciò che hanno visto. E chi sarà più attento a questo particolare? Le donne o gli uomini? Le donne, di sicuro ….”.
Passa il tempo, e passano i chilometri sotto le ruote del treno. A un certo punto mi chiedo: “Perché sto facendo questo?”
La risposta è ovvia: “Lo faccio per Medusa, la Mia Padrona, che me lo ha chiesto, rispondendo peraltro ad una mia domanda. In fondo volevo questo, come spesso vorrei urlare che Lei, Medusa, è la Mia Padrona, che io sono il Suo schiavo ed appartengo a Lei! Ed allora perché vergognarsi, perché preoccuparsi del giudizio degli altri? Devo essere orgoglioso di portare questo collare! Non lo devo nascondere, e non lo farò!”
Ora non mi sottraggo più agli sguardi. Un certo momento mi faccio una foto, che invio a Medusa. In essa sorrido, e non fingo, perché sono felice di portare il Suo collare, di essere il Suo cane.
Sono arrivato, e mentre cammino tra le gente il collare è sempre al suo posto. So che in alcuni momenti, in certe situazioni, per forza lo dovrò togliere, ma appena potrò lo riallaccerò. Accadrà soprattutto quando sarò in mezzo alla gente che non conosco, a cui potrei, nel caso facessero domande non rispondere oppure dire che si tratta del simbolo della mia sottomissione a Medusa.
La notte, lasciate le persone con cui mi sono incontrato e rientrato nella mia stanza mi spoglio completamente e mi riallaccio il collare. Sarà questo l’unico indumento che porterò quando sarò qui dentro …. Mi metto a letto e sento il tessuto delle lenzuola sul mio corpo nudo. Accarezzo il mio collo, sento sotto le dita la pelle e le piccole borchie di metallo … ho un’erezione. Le mie mani passano sul corpo; ora afferro il membro, lo eccito ancora di più …. Non verrò, non posso e non voglio … tutta questa notte e anche la prossima, nei momenti di veglia che interromperanno un sonno umido e sensuale, giocherò con il mio corpo, portandolo al limite, e traendo piacere da questo continuo stare sulla cresta dell’onda.
Ed ogni istante di questo lungo gioco lo dedicherò alla Mia Splendida Padrona, che presto mi avrà di nuovo ai Suoi piedi, pronto per donarmi completamente a Lei.

lunedì 21 ottobre 2013

domenica 20 ottobre 2013

Medusa, Mia Padrona .... Tu sei come il Mare ...

Medusa,
Mia Padrona,
Tu sei come il Mare,
il grande Mare che i suoi segreti,
li svela solo a chi a Te appartiene .....

Io sono Tuo,
e per conoscerTi navigo in Te,
per conoscerTi mi faccio onda,
mi immergo e mi unisco a Te


E non mi stanco del Tuo abbraccio,
non mi stanco della Tua voce,
non mi stanco della carezza delle Tue acque
della forza dei Tuoi marosi ....



Prendimi Mio Mare, prendimi ....
Io sono Tuo ....

Voglio essere il vento che Ti accarezza e che spinge le mie vele,
l'isola  che le Tue onde raggiungono,
a volte frustandone le rocce, a volte carezzandone le spiagge ....

Voglio navigare nei Tuoi golfi,
immergere il mio viso in Te, sentendo il salato sulle mie labbra
sdraiarmi sulle Tue spiagge, il corpo nudo a contatto con la sabbia,
e l'acqua delle Tue onde che mi scivola addosso

Voglio essere il pesce catturato dalla Medusa
Ulisse baciato da Calipso
un faro abbracciato dalle onde

Voglio essere la goccia più preziosa di Te, Mio Mare,
che il Sole, anch'esso Tuo servitore,cattura e porta nel cielo,
da cui Ti vedo, immenso e meraviglioso
prima di precipitare e di nuovo unirmi a Te ....
.... In un gioco infinito

Io sono fatto di Mare,
io sono fatto di Te


con Amore




domenica 13 ottobre 2013

26 settembre - La Mia Padrona ed io ... e il resto non è esistito - Sono il cane di Medusa

Qualche giorno prima del nostro incontro la Padrona mi ha dato un nome da cane, Bobi, con il quale mi chiama quando e fino a quando Lei vuole che io sia e mi comporti come il Suo cane.
Ed è quindi a quattro zampe che La seguo per la stanza, il viso vicino alle Sue Scarpe, cercando di non far tendere il guinzaglio che Lei tiene nella Mano.



Medusa ora si siede sul bordo del letto e mi guarda.
"Dove è la benda? Valla a prendere" mi ordina.
A quattro zampe, il guinzaglio sulla schiena, vado prendere dalla borsa la benda nera, che metto nella bocca e Le riporto.
Ora sono al buio, in  ginocchio.
Mi concentro sui suoni e sui profumi.
Capisco che la Padrona si toglie gli stivali, poi i pantaloni di pelle nera .....
La sento vicino e avverto l'aroma di Lei.
Affondo in questo mare di sensazioni ... lentamente, voluttuosamente.
E così mi ritrovo di nuovo a leccarLe i Piedi, che ora però sono nudi ....
La lingua può allora indugiare sulle Dita, salire sentendo la Pelle sul collo del Piede; ridiscendere e,  una volta aperte le labbra, avvolgere le Dita, assaporare le Sue Estremità.
Anche le Piante dei Piedi lecco, non lasciando da parte un centimetro di Pelle dei Suoi splendidi Piedi.
Sono un cane, e un cane lecca così ... con passione, con voluttà, traendo piacere da questo gesto di devozione e sottomissione.


Se è il guinzaglio che mi tira o solo il desiderio non lo so, ma ora la mia bocca risale lungo le Gambe, arriva alle Ginocchia e poi sale, sulle Cosce della Mistress .... sale ancora .....
Avverto sul viso la trama di pizzo delle mutandine ....
... Annuso, e ritrovo il profumo unico e meraviglioso del Sesso della Mia Padrona ....

... Che ora vuole di più da me.
Con le Dita scosta il tessuto e finalmente la mia lingua è di nuovo a contatto della Sua Fica.
E' bagnata, calda, profumata e dal sapore buonissimo ...
Passo lungo i bordi, con la punta entro tra le labbra, cerco il clitoride, che succhio con avidità ....


Vorrei stare così per ore, per giorni.
Questo è il mio posto, questo è il mio compito ....
Dare piacere a Medusa, essere il Suo cane, il Suo pony, il Suo sex toy, obbedire ad ogni Suo ordine assecondare ogni Suo desiderio
Perché io sono il Suo schiavo, il Suo unico schiavo.
Questo penso mentre La sento raggiungere il piacere.

continua

mercoledì 9 ottobre 2013

Femminilizzazione .... il diario

Ieri, in un certo momento del pomeriggio:

“Dove sei ?”
“Ero fuori Padrona, ma sto rientrando”
“Entra in un negozio di intimo. Voglio che acquisti un paio di autoreggenti”
“Si Padrona. Per chi sono?”
“Devono andare bene a te. Domani le indosserai per me”
“Mi vuoi femminilizzare?”
“Un po’. Ti voglio così”

 


“Le compro, le metto domani mattina e le tengo per tutto il giorno. Devo anche uscire per delle riunioni di lavoro. E ci andrò così. Le devo portare con o senza intimo?”
“Senza”
“Mi vuoi proprio come una puttanella viziosa ...”
“Si, e con i colleghi ignari...”
“Colleghi e colleghe ....”
“Meglio ancora”
“Sei veramente deliziosamente perversa, e per questo Ti Adoro. .... Mi è venuto il cazzo duro .... Padrona”
“Domani lo avrai spesso, credo”
“Oltre a mandarmi in giro così hai intenzione di stuzzicarmi, Padrona?”
“Direi di si”
“La Tua puttanella la vuoi anche eccitata? So che potrebbe essere imbarazzante domani, ma Tu lo vuoi, e sarà così ....”
“Si lo voglio. Mi piace mettere in difficoltà lo schiavo, e so che lo schiavo farà ciò che gli chiedo”
“Lo farò, sono Tua proprietà, e quindi di me fai ciò che vuoi”

“Poi metterai un post sul blog. Voglio che chi legge sappia cosa Medusa ti ha chiesto di fare per Lei”
“Cosi tutti e tutte sapranno ...”
“Sì, devono sapere cosa la Padrona vuole dal suo cane, dalla sua puttanella. Perché tu domani quello sarai .. Per Me”
“Si, sarò la Tua puttanella .... Che non vede l'ora di essere scopata dalla Sua Mistress”

E così, adesso, mentre scrivo queste righe, sotto i pantaloni indosso un paio di autoreggenti nere, molto belle, e nessun intimo …

E così starò per tutto il giorno, per il piacere della Mia Padrona, che è anche il mio piacere.

Lo schiavo al guinzaglio



Sono alcuni giorni che Medusa mi tiene in castità totale.
Non posso darmi piacere, fin quando Lei non me lo concederà.
Tutto questo causa in me uno stato di continua tensione, che  facilmente si trasforma in eccitazione.
Basta una parola della Mistress, un Suo ordine; oppure un’immagine, se non un pensiero ….
A volte, non sopportando la costrizione causata dai pantaloni, me li slaccio e libero il membro, accarezzandolo, stringendolo, scoprendone il glande.
Ma non arrivo mai a godere, non ne ho il permesso.
 
Io tento di impietosire la Mia Padrona, che a volte concede, spesso no.
Così, anche ieri, poco dopo le 9, Le ho chiesto:
"Padrona .... Vorrei poter godere ...."
Una sola parola in risposta:
"No"
a cui è seguito un lungo silenzio
 
Più tardi, erano ormai passate le 13,30, ho nuovamente tentato, sperando che, se non il permesso, la Mistress mi desse modo di guadagnarmi il premio, magari proprio esibendomi di fronte a Lei.
"Padrona, cosa debbo fare per Te per avere il permesso di masturbarmi?"
Ancora una volta una sola parola:
"Attendere..."
 
La Padrona sa come giocare con me, come tenermi sempre affamato e, di conseguenza, ubbidiente e pronto a seguirLa ovunque, docile come un cane al guinzaglio, quel guinzaglio di cui tiene sempre il capo.
 
E spesso mi stuzzica.
 
Poco dopo infatti mi è arrivato un nuovo messaggio
“Togli l'intimo. Ora voglio il tuo membro a contatto solo dei pantaloni”
Ho subito ubbidito.
“Sì Padrona ... Sono così ora. Vorrei poterlo strisciare suoi Tuoi stivali neri  Padrona ... Sono il Tuo cane, e sono in calore ....”

venerdì 4 ottobre 2013

Vorrei .... - I would like ....

Vorrei presto offrirmi a Te, Padrona, in questo modo ... pronto per il Tuo strapon
I would like to soon offer myself to You, Mistress, in this way ... ready for your strapon
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

giovedì 3 ottobre 2013

26 settembre - La Mia Padrona ed io ... e il resto non è esistito - Gli stivali di Medusa

Davanti alla camera Medusa mi chiede dove sia il guinzaglio, che io prendo dalla borsa e Le porgo. “Porta dentro tutto, poi torna qui”, ordina.
La mia mano trema di eccitazione mentre apro la porta della stanza e poso la Sua borsa e le mie cose all’ingresso.

Di nuovo fuori la Mistress mi dice, indicandomi lo spazio accanto all’auto, “Mettiti lì”.
Si avvicina, mi abbassa la lampo dei pantaloni, ci infila le Dita e aggancia il guinzaglio all’anello del collarino.
Poi si volta e mi trascina dentro, nella camera.
Sento il membro che viene tirato .... una sensazione che attendevo da tempo.

La camera è grande, con un letto rotondo, specchi e luci calde.
Rimaniamo all’ingresso, uno di fronte all’Altra.

“Spogliati”.
Mi tolgo scarpe e calze, poi è la volta della giacca e della camicia.
Slaccio la cintura e lascio cadere i pantaloni, rimanendo nudo.

La Padrona mi guarda sorridendo …. “In ginocchio”

Obbedisco ed ora sono a capo chino, di fronte a Lei.
Ne sento il profumo, ne avverto la Supremazia.

Le Sue Dita afferrano i miei capezzoli e li stringono …
E’ una cosa che a Medusa piace molto, anche perché sa che lì sono molto sensibile e riesce facilmente a strapparmi dei gemiti in cui il dolore si mischia all'eccitazione, a un sottile piacere.

Quando mi mette il collare e sento le Sue Mani sfiorarmi la pelle, quasi non mi rendo conto che si tratta del mio collare.
La mia mente è infatti ormai persa nella Sua, io sono nelle Sue Mani.

Mi piego in avanti e mi prostro ai Suoi Piedi…

 
Non so se sia la Padrona a ordinarmelo o se inizio da solo, ma comincio a leccare i Suoi Stivali ….

Non l'ho mai fatto, ma desideravo da tempo farlo per Lei, per Medusa.
Il profumo della pelle nuova mi entra nella narici, ancora adesso nel ricordo lo sento e mi fa impazzire di piacere.
Continuo a leccare, a tratti con la punta della lingua, a tratti facendola aderire.
E risalgo, strusciando il mio cazzo sulle Sue Gambe inguainate ….

Già questo per me è un premio …..  “Grazie Padrona”

 
2 - continua

martedì 1 ottobre 2013

26 settembre - La Mia Padrona ed io ... e il resto non è esistito - L'incontro

La Mia Padrona mi viene incontro sorridendo; pantaloni e giubbotto di pelle neri, stivali alti con il tacco anch’essi neri. Sotto una camicia bianca, aperta a intravedere i seni.
Il sogno di ogni schiavo, che per me però è realtà, perché Lei è qui, ed io sono il Suo schiavo.

Un ciao e un bacio sulla guancia e già vorrei inginocchiarmi ai Suoi piedi.
Ma non è ancora il momento, posso e devo intanto servirla in un modo più semplice: Le prendo il portaoggetti e la borsa dentro cui ci sono i giochi e i frustini che userà su di me, tra cui un nuovo oggetto, una sorpresa ….

Entriamo in un bar prima di dirigerci verso l’hotel.

E’ bello servirLa anche in queste piccole cose, con gesti che dall’esterno possono essere letti come semplici gentilezze, ma che per me sono qualcosa di più, un qualcosa che deriva dall’essere i gesti di un cavaliere per la Sua Regina.
Un cavaliere che porta addosso i segni dell’appartenenza.
Al pene infatti porto una sorta di collarino doppio, che lo stringe all’attaccatura e alla base, fatto da due cinghie unite tra loro, sotto da una catenella, sopra da un corto nastro su cui è infilato un anello. E’ una mia invenzione, che la Mia Padrona ha apprezzato al punto che mi ha ordinato di presentarmi a Lei non portando nient’altro sotto i pantaloni, ben sapendo che c'è la possibilità che tutto ciò si intraveda attraverso la stoffa.

Poco dopo ci muoviamo verso la nostra destinazione, quella camera che sarà per alcune ore il regno in cui la Mia Regina disporrà di me, Suo unico e fedele suddito.

 
1- continua

venerdì 27 settembre 2013

ORE 15.55

26 SETTEMBRE ORE 15.55

PER MIA MANO HAI POTUTO GODERE, M




MA RICORDA: SOLO IO COMANDO IL TUO ORGASMO.. NON DIMENTICARLO MAI...









domenica 22 settembre 2013

Sono Bobi, sono il cane di Medusa .....

Medusa: Ho voglia del mio cane scodinzolante per me
M: Lo avrai presto il Tuo cane, scodinzolante e con la lingua di fuori ....
Medusa: Ti do un nome. Sei il mio cane Bobi
 
 
Da adesso quindi, quando la Mia Padrona Medusa mi chiamerà Bobi, io mi comporterò da cane, scodinzolando, seguendola al guinzaglio, mangiando e bevendo dalle Sue mani o dalla ciotola .....
Sarò Bobi, il Suo cane da lecca, il Suo cane da salotto, il Suo cane da guardia.
 
Grazie Padrona, Ti Adoro
 

giovedì 19 settembre 2013

Oggi mi sento come ....


Oggi mi sento come fossi legato mani e piedi al muro di una cella .....
Sono nudo, al buio, ho sete e non mangio da tempo …. Intorno a me il silenzio ....
Attendo .... Attendo Te Padrona ....
Attendo di sentire il suono dei Tuoi passi che scendono le scale di queste segrete in cui mi hai rinchiuso  .... Attendo di vedere i bagliori della torcia che hai in mano, che illumina il Tuo cammino e spande un profumo di cera
Guardo verso di Te, ma la luce della torcia mi abbaglia, non mi permette di vedere il Tuo viso ....
Solo quando Ti avvicini a me posso scorgere il Tuo sguardo, il.Tuo sorriso .... Erano ciò che attendevo.

Sono nelle Tue mani .... Ho sete e fame ... di acqua e cibo, ma non solo.
Ho sete e fame di Te ....

Attendo che Tu mi dia da mangiare, prendendo qualcosa dalla scodella che è poggiata accanto a me.

Attendo che avvicini le dita alle mie labbra ... Così che possa baciare e leccare le Tue dita e le Tue mani, che mi nutrono, e che sono quelle stesse dita e quelle stesse mani con cui Tu giochi con il mio corpo, lo torturi, lo ecciti per poi negarsi
Ho sete e Tu a volte mi porgi alle labbra una ciotola, a volte fai cadere gocce di liquido dalla punta delle Tue dita ....

A volte bevo direttamente dalle Tue labbra, quando mi concedi un bacio che è quasi un morso, che dice “Sei mio”, suggellando il Tuo possedermi ....
Ecco, così oggi mi sento, attendendo un Tuo ciao, un Tuo sorriso .....

E sempre più forte è il mio Amore per Te Padrona Medusa....
 

domenica 15 settembre 2013

Nelle mie notti, attendendo la mia Padrona

Nelle mie notti, attendendo la Mia Padrona
In my nights, waiting for My Mistress
 
 
Ti sogno, Medusa
I dream of You, Medusa

venerdì 6 settembre 2013

Prima dell'alba ......

.... Mi sono svegliato, Padrona, tra queste lenzuola il cui tocco sulla mia pelle nuda evoca le carezze delle Tue mani.

Penso a Te, e il mio corpo si tende.
Ricordo i momenti passati insieme, immagino e sogno quelli che verranno, i giochi più intimi, dolci e perversi che abbiamo fatto e faremo ....

Il mio membro si fa duro e la mia mano scende … lo stringe, lo eccita, ne scopre il glande
Immagino che sia la Tua mano

Ora mi fermo, in ascolto del mio corpo

So che non posso godere e non godrò
Ancora venti giorni di castità per Te
Come incatenato, senza potermi toccare


Sono lunghi, ma Tu vuoi così
Perché per qualche mancanza devo essere punito
Perché sei la Padrona e quindi disponi di me e del mio corpo come vuoi, e quindi, anche solo per capriccio o per mostrarmi il Tuo potere su di me hai così deciso
Perché infine sai che dopo questo tempo di castità sarò creta nelle Tue mani e farò tutto ciò che vorrai, e Tu mi farai tutto ciò che vorrai.

Dopo venti giorni di astinenza la mia lingua leccherà più a lungo


Il mio sguardo e la mia voce saranno più imploranti, la mia volontà completamente sottomessa
 


II mio corpo sarà più sensibile quando riceverà come un dono le Tue frustate

I miei capezzoli saranno più duri per essere stretti dalle mollette


Il mio ano più morbido per essere sodomizzato


La mia bocca sarà più assetata e vorrà bere il Tuo succo, la mia pelle più desiderosa di essere bagnata dalla Tua pioggia dorata


Mi vedrai strisciare come un verme dietro i Tuoi passi


Mi sentirai mugolare quando sarò la Tua bestia, che monterai con forza selvaggia


Ascolterai i miei gemiti quando mi userai come un giocattolo


E io Ti dirò: prendimi Padrona, usami, possiedimi ancora una volta ....

martedì 3 settembre 2013

INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA

È INIZIATO IL CONTO ALLA ROVESCIA, M...
QUANDO IL TIMER SARÀ AZZERATO... TU POTRAI GODERE...
E GODRAI PER MIA MANO...
FINO AD ALLORA TI VOGLIO IN CASTITÀ ..








sabato 31 agosto 2013

TI TENGO LEGATO A ME...

LA MIA MANO NELLA TUA MANO PER CONTINUARE A PERCORRERE QUESTA STRADA INTRAPRESA INSIEME...QUESTO BELLISSIMO PERCORSO CHE, SONO SICURA, NON FINIRÀ MAI DI PROCURARCI EMOZIONI..
TU NON SEI UNO SCHIAVO QUALSIASI, MA SEI MOLTO DI PIU'... TU SEI "LO SCHIAVO"... SEI IL "MIO" SCHIAVO, LO SCHIAVO DI MEDUSA



STO CONTANDO IL TEMPO CHE SEPARA IL GIORNO IN CUI SARAI NUOVAMENTE MIO, M...., GIORNO CHE ARRIVERÀ PRESTO...

TI AVRÒ COSÌ... 






mercoledì 28 agosto 2013

IO MI PRENDO CURA DI TE...


Perché sei il Mio schiavo, sei il Mio cucciolo, sei la Mia bestia, sei il Mio giocattolo... 
Tutto di te Mi appartiene.... Siamo un tutt'uno e un filo invisibile ma indissolubile ci unisce... 
Perciò Io mi prenderò cura di te....M.

martedì 27 agosto 2013

Black is the color .....

Black is the favorite color of My Mistress
 

Il nero è il colore preferito dalla Mia Padrona