martedì 26 luglio 2016

Io, schiavo M, dichiaro .... - I, slave M, declare ...



..... di essere sottomesso alla Mia Padrona Medusa
riconoscendo in Lei la Superiorità e il Ruolo di Femmina Alfa

...... to be submissive to my Mistress Medusa
recognizing her as the Superiority and the Role of Alpha Female


lunedì 11 luglio 2016

Racconto di un incontro .. dove tutto è vero

“Ti voglio con il collare, e devi indossare un intimo molto aderente. Quando arrivo andiamo in un bar, dove io farò colazione, e tu dovrai fare una cosa. C’è bisogno di un tubetto di gel piccolo”.
“Sì, Padrona, farò come Tu dici”.
Mentre attendo Medusa, in parte immagino, da quel riferimento al gel, cosa dovrò fare.
Ma eccoLa.
Mi vede da lontano e si avvicina, a passi eleganti, ma decisi.
La saluto, Le apro la portiera dell’auto e poi la richiudo: un gesto d’attenzione che la mia Padrona so che apprezza molto.
Fatta poca strada ci fermiamo in una caffetteria che conosco: un posto tranquillo a quest’ora del mattino, e di buon gusto, degno della mia Dea.
Medusa ordina e mentre attende prende dalla borsa una bustina di stoffa nera ed un pacchettino di carta. Senza farmi notare dalla barista apro la busta ed intravedo un plug rosso, di dimensioni ragguardevoli (4 cm di diametro direi) … nella busta di carta invece ci deve essere il tubetto di gel.
Ora non ho dubbi su cosa la Padrona vuole che io faccia
“Non devi andare in bagno?”
“Sì, se permetti …”
Mi metto in tasca ambedue le buste e mi avvio.
Un volta in bagno estraggo dalla busta il plug, e mi accorgo che alla base presenta un’appendice, che sembra una coda, anche se piuttosto piccola. Chissà a cosa serve ...
Dal tubetto di gel faccio uscire un po’ di lubrificante, che passo attorno all’ano.
Altro gel viene colato sul plug.
Così si infila facilmente … per il primo pezzo.
Metterlo fino in fondo, in maniera che non esca, è più dura.
Mi rivesto ed esco, pensando se la giacca che indosso  dietro copre abbastanza o se si intravede (quanto?) il rigonfiamento dato dal plug.
Usciti dalla caffetteria saliamo in auto e ci avviamo; nel sedermi sento il plug che viene spinto ancora più in fondo nel mio culo.
Siamo appena partiti una vibrazione mi scuote dentro.
Una vibrazione rapida, ma non forte.
Mi volto e vedo la Padrona che mi sorride, un’espressione sul volto di divertita perversione.
E’ un plug/vibratore con radiocomando, e quella strana coda è l'antenna. così come la vibrazione che ho avvertito appena prima di salire in auto non proveniva dalla strada..... Sono nelle Sue Mani …. 
Il viaggio è breve, ma Le dà comunque modo di giocare con il telecomando …

“Spogliati” mi ordina Medusa appena siamo in camera.
Lo faccio, rapidamente, ma senza  creare disordine, che Lei non ama.
Nel togliermi i pantaloni Le porgo la mia cintura, nel caso la Padrona desideri usarla su di me.
Ora sono nudo, in ginocchio, con il collare, e di fronte a me Medusa, la mia Padrona, vestita in maniera semplice, ma elegante.
Mi chiedo se mi concederà di vedere qualcosa di più del Suo Corpo Divino.
Non ho comunque molto tempo per le domande, oggi.
Piuttosto devo rispondere, e rispondere bene, alle domande che la Padrona mi fa.
E poi devo obbedire, senza indugi e facendo attenzione a comprendere bene i Suoi Ordini, che a volte sono dei semplici gesti, e ad eseguirli alla lettera, altrimenti mi ritrovo a prendere uno schiaffo in faccia, come accaduto prima; uno schiaffo non forte, ma umiliante, che io ho sentito come un'affermazione della Sua Superiorità su di me.


Così ora Le sto leccando i piedi, e Lo faccio con attenzione e passione.
E’ un’attività che non manca mai nei nostri incontri, perché la Padrona è sempre contenta di vedermi così sottomesso.
In questo gioco di potere ed umiliazione Medusa vince sempre, anche solo per il fatto che non riesco a nascondere la mia eccitazione.

Con il tempo ho anche imparato a provare piacere dal dolore.
I miei sospiri quando la Padrona mi prende a cinghiate, come ha fatto poco fa, oppure mi  strappa le pinze che mi ha messo ai capezzoli (altra cosa che Lei ama fare, perché vede che per me è una prova dura) sono sì di sofferenza, ma dolce di piacere.
E Medusa se ne accorge, ed allora non si fa problemi a farmi diventare rosso il culo a furia di sculacciate, ma anzi me lo fa notare, sorridendo ,,,,,

“Guarda, stai colando … sei un porco” mi dice mentre sono a quattro zampe e dal mio cazzo scende un sottile filo di  smegma.
E così mi afferra il pene e lo stringe, ne scopre il prepuzio, lo scuote ….
Le Sue Dita si bagnano ed allora me le passa sulle labbra; io lecco, pulendole dei miei umori.
"Sì, Padrona, sono un porco; sono la Tua bestia, il Tuo cane, la Tua puttana….."

Ora Medusa è seduta di fronte a me ed io di nuovo in ginocchio.
Evidentemente sono stato bravo nel leccarLe i piedi, perché come premio allunga le Sue gambe e tra di esse stringe leggermente il mio pene in erezione … mi permette di cominciare un lento avanti e indietro.


“Sta attento a non venire”  mi dice con un tono che mi fa presagire cosa accadrebbe se le disobbedissi.
A questa specie di penetrazione alterma momenti in cui mi posso strusciare su una  Sua Ganba, montandola.
“Abbaia, cane, fammi sentire come abbai”
Ed io ... “Bau, bau, bau” … Poi dal “bau” passo naturalmente a mugolare, a guaire, implorante di un orgasmo che non so se e quando Medusa mi concederà e grato di darmi la possibilità di provare quel piacere sottile e perverso di sentirmi un animale di fronte a Lei.
La Padrona sorride, ancora una volta soddisfatta: probabilmente  in questo momento sto andando oltre le Sue Aspettative.

Medusa sta ora guardando nella borsa che ho portato, ove sono contenuti i giochi che io qualche giorno prima ho messo, su Suo Ordine, in un elenco che Le ho inviato; elenco minuzioso, in cui ho annotato colore e materiale di tutto, e i particolari di ogni cosa
Preso il flogger lo guarda e mi dice “Nell’elenco quante strisce del flogger hai contato ?”
“Quarantuno, Padrona”
“Bene, allora ricontale, voglio sapere se hai contato giusto”
Con attenzione passo tra le dite le strisce del flogger, contando ad alta voce:
"1, 2, 3 ..... 10, 11, 12...."
Spero di non avere sbagliato.
".... 27, 28, 29 ...."
Magari la Padrona ha pensato che volessi essere spiritoso nello scrivere quante strisce compongono il flogger. E se fossero 40 o 42?
Sarei sicuramente punito con lo stesso flogger
…. “38, 39, 40, 41”
Che sollievo, non ho sbagliato ….
“Bravo”, ni risponde Medusa.

Il premio arriva … le mie labbra sono salite lungo le Sue gambe e le Sue Cosce ed ora sono a pochi centimetri dalla Sua Divina Fica.
Timidamente gliela bacio attraverso la stoffa delle mutandine di pizzo nere che indossa, poi mi faccio più audace; con la lingua e le labbra scosto il tessuto ed arrivo a contatto con la Sua Intimità più segreta.
Comincio a leccare, a baciare, ed è l’estasi.
Il Profumo ed il Sapore della Fica della Mia Padrona mi inebriano come nettare.
Passo la lingua sulla fessura, la infilo all’interno,
Le succhio il clitoride, bacio le grandi e piccole labbra come se baciassi la Sua Bocca,


 Le Sue Mani sono attorno al mio capo, lo tengono e quasi lo accarezzano mentre spingono la mia testa tra le Sue cosce.
Solo a me è concesso questo privilegio, a me che sono il Suo schiavo.

Saliamo sul soppalco della camera, dove si trova il letto.
Medusa si siede sulla sponda, poi decide che la ringhiere del soppalco è un ottimo punto dove legarmi.
In breve mi trovo con le braccia allargate, i polsi fissati ai montanti tramite le polsiere.
La posizione è scomoda, perché sono accovacciato, con le gambe piegate, tra cui il mio cazzo spunta, in erezione ormai da tempo.


E Medusa ci gioca: di nuovo lo afferra, lo stringe, mi masturba, mi porta al limite … e poi si ferma.
Lo guarda che implora di essere liberato dall’orgasmo, ma non mi concede questo piacere. Ricomincia in questo gioco di tease and denial in cui ormai sa perfettamente quando sto per raggiungere il limite.
E così si ferma ogni volta un secondo più vicino alla mia venuta.
So che può andare avanti a lungo così.
Per aumentare la mia eccitazione poi si avvicina a me.
Sento il Suo Profumo, mentre fa in modo che io Le sfiori la pelle del Collo con un bacio….
Le Sue labbra ora sono vicine alle mie, si ritraggono e si riavvicinano.
Mi bacia .... ed è il Paradiso.

Sono ora disteso di schiena sul letto.
Medusa è sopra di me e mi sta possedendo …



Prende il Suo Piacere, mi usa, ed è una sensazione stupenda.
A tratti mi tiene ferme le braccia, in altri momenti mi dà da leccare e succhiare un Suo Seno.
Non devo venire senza il Suo Permesso … mi controllo, mi trattengo, e ci riesco!
Poi Medusa si stende e mi dice “Ora scopa la Padrona”  
Mi giro e La penetro, nella più classica delle posizioni.
“Non venire” mi sussurra all'orecchio, ma ora è più difficile …. è troppo tempo che mi trattengo e non duro ancora a lungo.
Nel tentativo di ritardare l’orgasmo esco da Lei, ma ormai è tardi .. un fiotto di sperma si sparge sul Suo Ventre.
“Sei venuto e non dovevi. Ora lecca e pulisci tutto, schiavo”.
“Sì Padrona” e comincio con la lingua a pulirle la pelle.

http://schiavo-di-uno-sguardo.tumblr.com/post/101427780318/amamiebasta-tu

Il sapore del mio sperma si confonde con quello del Piacere di Medusa…. Anche questo è per me un umiliante premio.

“Devo andare in bagno ora ….” So cosa sta per accadere, o meglio immagino due possibili esiti.
“Mettiti nella vasca” Mi distendo, di spalle.
Medusa è sopra di me.
Passano pochi (o tanti?) secondi ed un fiotto caldo e dorato scende sul mio ventre, sul mio cazzo, mi bagna la pelle.


Questa volta non me la fa bere …..
Devo però pulire, e quindi mi sollevo fino ad arrivare con la lingua tra le Sue Cosce.
Sono la Sua carte igienica speciale, e mi piace esserlo.




Con attenzione lecco, sentendo il sapore salato della Sua Urina, uno champagne di cui  sono l’unico fortunato assaggiatore.

sabato 9 luglio 2016

PRESTO SARO' NUOVAMENTE CON TE ....

Presto sarò nuovamente con Te ...


... ai Tuoi Piedi, a leccarTeli ...
Il Tuo cane
Che arrivi presto il nostro nuovo incontro

venerdì 8 luglio 2016

SONO DI NUOVO AI TUOI PIEDI ....


SONO DI NUOVO AI TUOI PIEDI,
SONO DI NUOVO TUO SCHIAVO
MEDUSA
…. SONO FELICE


Prendimi al guinzaglio Padrona,
Prendi il controllo dei miei sensi
Usami per il Tuo Piacere e Divertimento
Costringimi a inginocchiarmi, a leccare, 
a compiacerTi in qualsiasi modo Tu voglia.
Legami, mettimi il collare, bendami, sculacciami, umiliami, frustami, sodomizzami, fammi implorare il piacere,
e poi concedimelo quando vuoi, se lo merito.
Prendimi Medusa, sono Tua Proprietà.