Sono alcuni
giorni che Medusa mi tiene in castità totale.
Non posso
darmi piacere, fin quando Lei non me lo concederà.
Tutto questo
causa in me uno stato di continua tensione, che facilmente
si trasforma in eccitazione.
Basta una
parola della Mistress, un Suo ordine; oppure un’immagine, se non un pensiero ….
A volte, non
sopportando la costrizione causata dai pantaloni, me li slaccio e libero il
membro, accarezzandolo, stringendolo, scoprendone il glande.
Ma non
arrivo mai a godere, non ne ho il permesso.
Io tento di impietosire la Mia Padrona, che a volte concede, spesso no.
Così, anche
ieri, poco dopo le 9, Le ho chiesto:
"Padrona
.... Vorrei poter godere ...."
Una sola
parola in risposta:
"No"
a cui è
seguito un lungo silenzio
Più tardi,
erano ormai passate le 13,30, ho nuovamente tentato, sperando che, se non
il permesso, la Mistress mi desse modo di guadagnarmi il premio, magari proprio
esibendomi di fronte a Lei.
"Padrona,
cosa debbo fare per Te per avere il permesso di masturbarmi?"
Ancora una
volta una sola parola:
"Attendere..."
La Padrona
sa come giocare con me, come tenermi sempre affamato e, di conseguenza, ubbidiente
e pronto a seguirLa ovunque, docile come un cane al guinzaglio, quel guinzaglio
di cui tiene sempre il capo.
E spesso mi
stuzzica.
Poco dopo
infatti mi è arrivato un nuovo messaggio
“Togli
l'intimo. Ora voglio il tuo membro a contatto solo dei pantaloni”
Ho subito
ubbidito.
“Sì Padrona
... Sono così ora. Vorrei poterlo strisciare suoi Tuoi stivali neri Padrona ... Sono il Tuo cane, e sono in
calore ....”
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